QUANDO il viaggio della mia vita è giunto alla fine
e, poichè coloro che non possono seguirmi da questo mondo, solo vago nello stato di bardo. possa il signore nella sua pace precedermi e disperdere le fitte tenebre dell'ignoranza. Quando separato dal mondo, solo vado vagando e le forme vacue delle mie proiezioni appaiono, possa nel signore io usufruire della sua misericordia per evitarmi i terrori del bardo (Gratuito avete ricevuto Gratuito darete) Quando le luci della saggezza splendono, possa io senza paura, riconoscere me stesso; quando le forme pacifiche e infuriate appaiono, senza paura, con fiducia, possa io riconoscere il bardo. Quando soffro per la forza del karma negativo, possa il mio yidam liberarmi dalla sofferenza, quando il suono del darmata esplode come mille tuoni), possa io diventare il suono delle sei sillabe om mani padme hum quando seguo il mio karma senza rifugio possa il Signore della grande misericordia essere il mio rifugio; Quando soffro per il karma delle tendenze negative possa il samadhi della beatitudine e luce emergere, possano i cinque elementi non ergersi a nemici possa io vedere le sfere dei cinque buddha. Nel momento della nascita spontanea nel bardo del divenire, possano i falsi insegnamenti dei tentatori non manifestarsi; quando, per un potere soprannaturale, arrivo dove scelgo, possano gli illusori terrori del karma negativo non emergere. Quando i selvaggi animali da preda ruggiscono possa il loro diventare il suono del dharma, le sei sillabe; om mani padme hum, mentre sono incalzato da neve, pioggia, vento e oscurità, possa io risvegilare in me il chiaro occhio divino della saggezza. in Umiltà-castità-Dignità possa io agire nella saggezza e misericordia del Signore quando sento grande fame e grande sete provocate delle passioni, possano le pene della fame e della sete, il caldo e il freddo non manifestarsi. Quando vedo i miei futuri genitori in unione liberi dalla gelosia, Dovunque nasca, proprio in quel luogo posse riconoscere lo yidam di questa vita; Ora, mentre sta emergendo il bardo della nascita abbandonerò la pigrizia, nella vita non c'è tempo per essa, m'inoltrerò senza distrazioni sul sentiero dello studio, della riflessione e della meditazione, le proiezioni a la mente saranno la via, e realizzerò i tre kaya; sulla via non c'è tempo per lasciare vagare la mente. Ora, mentre sta emergendo il bardo dei sogni, abbandonerò il sonno cadaverico dell'ignoranza inconsapevole, e lascerò che i miei pensieri entrino nello stato naturale senza distrazioni; controllando e trasformando i sogni in luce non dormirò più come un animale e integrerò pratica e sonno totalmente. Ora, mentre sta emergendo il bardo della meditazione samadhi, abbandonerò la folla di distrazioni e confusione, e riposerò nello stato senza limiti che non conosce blocchi o interferenze; saldo su due pratiche, visualizzazione e pratica completa, in questo tempo di meditazione, senza diatrazioni, libero da attività non mi abbandonerò a confuse emozioni. Lascerò tutti i blocchi, i profondi desideri e gli attaccamenti, entrerò senza distrazioni nella chiara consapevolezza dell'insegnamento, con la coscienza nello spazio della mente non nata; mentre abbandonerò questo corpo composto di carne e di sangue lo riconoscerò come transitoria illusione Ora, mentre eta emergendo il bardo del divenire, concentrerò la mia mhente senza distrazioni, cercherò di estendere le fruizioni del karma positivo. Che l'elemento spazio non al erga a nemico e lo possa vedere la sfera del buddha blu! Che l'elemento acqua non si erga a nemico e lo possa vedere la sfera del buddha bianco! Che l'elemento terra non al erga a nemico e io possa vedere la sfera del buddha giallo! Che l'elemento fuoco non si erga a nemico e lo possa vedere la sfera del buddha rosso! Che l'elemento aria non si erga a nemico e lo possa vedere la sfera del buddha verde! Che l'arcobaleno degli elementi non al erga a nemico e io possa vedere le sfere di tutti i buddha! Che suoni, le luci e i raggi non si ergono a nemici, e io possa vedere le sfere infinite delle forme pacifiche e infuriate! Possa in ricononcere tutti suoni: come il mio suono, possa io riconoscere tutte le luci: come la mia luce, possa io riconoscere tutti i raggi: come il mio raggio. Possa io riconoscere il bardo come me stesso,
Ma, dopo questo mondo? (my simple and humble opinion)
Vangelo Di Tommaso -87. Gesù disse: << Misero è il corpo che dipende da un corpo, e misera è l’anima che dipende da ambedue.>>. pag. 17 I VANGELI GNOSTICI WWW.ADELPHI.IT ISBN 88-459-1009-1
Vangelo di Filippo 10 In questo mondo c'è del buono e del cattivo: il suo buono non è buono, e il suo cattivo non è cattivo. Ma, dopo questo mondo, c'è qualcosa di veramente cattivo, ed è il luogo di mezzo. Esso è la morte. pag. 60 I VANGELI GNOSTICI WWW.ADELPHI.IT ISBN 88-459-1009-1
Risveglio: svègliati, o tu che dormi? Come ognuno può vedere i testi biblici parlano e dicono che cristo non può far risorgere o risuscitare ma bensì può illuminare. Ap 3:2 Svegliati e rinvigorisci ciò che rimane e sta per morire, perché non ho trovato le tue opere perfette davanti al mio Dio. (C.E.I.) Muoiono senza saggezza!». Rinascita: con quale corpo verranno ?». L'evoluzione della Famiglia rinascita e risveglio? (my simple and humble opinion) Nell'amare l'amore amerai infinitamente la tua libertà interiore dell'io nell'ego, glaciale verità del sangue, meglio non rinascere in una famiglia indesiderata/o, da una madre o padre demoniaco, meglio due genitori santi, meglio nascere da due procreatori caldi che due cadaveri sessuali schiavi del Demonio, meglio aspettare che si formi la vostra vera famiglia dove regna sovrana la gratuità di Dio per non rimpiangere di essere nati, utile sempre difendersi senza peccare scevro d'ogni odio, da qualsivoglia invidia, da qualsiasi rancore ecc. dall'oscuro inganno delle anime. (Russo Stefano 30 settembre 2016, Poesia ermetica - my simple and humble opinion). Genesi 1:27 Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. (C.E.I.)
finché non sia formato Cristo in voi ! The God's silence: Un nuovo cristo si è formato sulla terra, (Russo Stefano Oggi 18 luglio 2014, Poesia ermetica - my simple and humble opinion). Giacomo 2:19 Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! (C.E.I.).
Un giorno mentre parlavo con Stefano e ascoltavo le sue
imprevedibili espressioni, mi sentii dire : Cristo viene da cristallo.
bene, a questo punto cerchiamo di capire qualcosa in più, visto che altri nel passato non sono riusciti a spiegare il significato di questa parola. Sembra, che, quando una persona diventa come un cristallo puro, realizza la capacità di riflettere la realtà in modo preciso e nitido. E' chiaro che stiamo parlando della mutazione o della trasformazione delle qualità morali ed intellettuali di un individuo, e dire di un uomo (femmina o maschio) che è diventato come un cristallo significa dire che nella persona si è formata la coscienza per comprendere la legge profetica e le cose di Dio. Ora, d'innanzi a un cristallo puro, le luci e le immagini vengono riflesse precise e nitide, allo stesso modo anche al cospetto di un uomo vero ogni pensiero ci ritorna indietro sempre più forte e più chiaro. Si può dire che con un tale punto di appoggio e di direzione, si ha la possibilità di studiare e di interpretare correttamente, parametri spaziali, dimensionali e temporali con grande forza, consapevolezza e saggezza. L'effetto di una condivisione di questo genere induce ad una realizzazione e ad una trasformazione che producono la capacità di percepire bene i diversi livelli della realtà, di separare in modo preciso il bene dal male, il vero dal falso e il giusto dall'ingiusto e di agire di conseguenza in umiltà, castità, dignità praticando in ogni situazione ciò che è utile, necessario e sufficiente per il bene di ognuno.
In termini pratici e facilmente comprensibili questo ragionamento ci fa capire che quando in un individuo si forma Cristo, egli è in grado di illuminare la sua propria coscienza da se ed è capace di darsi le risposte che altrimenti avrebbe bisogno di apprendere da altre fonti.
In genere ogni essere umano ha bisogno di educarsi ed istruirsi per realizzare l'intelligenza della comprensione. La presenza di una persona che ha realizzato Cristo, è un bene immenso per l'intera società. Infatti, quando con Cristo si condivide la verità, la giustizia e la libertà nel diritto e nel dovere, sempre in umiltà, castità dignità, si genera <<in chi cerca il proprio bene>>, la guarigione, la realizzazione e la liberazione sia interiore che esteriore. Comprenderà, quindi, ognuno, che, stare vicino ad una persona che ha queste caratteristiche, per riflesso, risonanza e vibrazione, significa vivere una qualità della vita che ci aiuta a realizzarci, ad evolverci bene e a realizzare con più sicurezza e speditezza, a nostra volta, il nostro Cristo interiore. In genere si dice che con un budda ci sta solo un altro budda e questo non deve essere interpretato come una esclusione di chi non ha lo stesso livello di coscienza, ma come un incentivo per cercare di realizzare la stessa evoluzione e completezza. Allo stesso modo si dice che anche un pezzo di carbone vicino ad un diamante col tempo incomincia a trasformarsi fino a diventare come il diamante stesso. Or-dunque, sembra che quando una persona, pensa, vive ed agisce bene, incomincia a sviluppare le attitudini del cristallo puro e a riflettere dentro e fuori di se la verità.
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"bardo" (bar do) significa passaggio ed è usato per descrivere uno stato di transizione intermedio tra la morte e la rinascita, presente nelle dottrine buddiste Mahāyāna e Vajrayāna. Questo stato, noto anche come Antarabhāva, è un "momento di transizione" in cui la coscienza, portata dall'energia sottile che costituisce l'essere, si muove verso una nuova esistenza, un ciclo continuo di nascita e morte. Il testo più noto che descrive questo processo è il Bardo Thodol, o "Libro tibetano dei morti", che contiene istruzioni e insegnamenti su come affrontare questi stati interemdi per raggiungere la liberazione e l'illuminazione. Il concetto di Bardo:
* IL KARMA E' L'ESSATTORE DI DIO Il Bardo Thodol (Libro tibetano dei morti):
In sintesi, il bardo è un concetto centrale nel buddismo tibetano, rappresentando un momento cruciale tra la vita e la morte in cui la coscienza vive un'esperienza di transizione che, attraverso la giusta comprensione, può condurre alla liberazione definitiva dal ciclo di rinascita. Nel Bardo Thödol, il numero dei giorni dell'esistenza intermedia è solitamente indicato come 49 giorni, che è il tempo massimo durante il quale il defunto "rimane" nel Bardo o stato intermedio prima di rinascere, se non si verifica una rinascita immediata. Questo periodo di 49 giorni (o sette settimane) è visto come il tempo necessario per le diverse transizioni ed esperienze che precedono la rinascita, sebbene la durata possa variare a seconda delle circostanze individuali. Yidam - guida interiore - vegliante Origine tibetana: Il termine "yidam" è una contrazione tibetana di yid-kyi-dam-tshig, che significa "Impegno della Mente" o "Mente Sacra". Uno yidam è una divinità o un aspetto della mente illuminata nel Buddismo Vajrayāna, usato come oggetto di meditazione per trasformare lo stato mentale del praticante e raggiungere la completa unione con esso. Gli yidam possono assumere varie forme, tra cui divinità, Bodhisattva e figure di maestri, e vengono visualizzati durante lunghe sessioni meditative per superare le forze negative e purificare la percezione della realtà. Il praticante in meditazione deve visualizzare la forma di yidam propostagli dal maestro fino a raggiungere una completa unione col suo yidam. In genere questo tipo di meditazione dura dall'alba alla notte. In questo modo ci si serve degli yidam per ottenere una trasformazione dello stato mentale dell'allievo. Il termine tibetano "darmata" (o più correttamente dharma) ha molteplici significati nel contesto buddista, ma generalmente si riferisce agli insegnamenti del Buddha e al percorso spirituale per raggiungerli. In senso più ampio, può significare "legge cosmica", "verità universale", la dottrina o il "segreto della natura". Dharma è un termine sanscrito che ha vari significati a seconda del contesto religioso, culturale e filosofico, ma in generale indica la legge, la rettitudine, il dovere, la natura o la verità che regola l'universo. Può anche riferirsi al cammino individuale di una persona, che consiste nel seguire principi etici e morali per realizzare la propria natura e portare armonia. Legge universale o morale: Dharma si riferisce alle leggi eterne che governano l'universo e che sostengono tutto ciò che esiste. Dovere e rettitudine: Nel contesto sociale e religioso, rappresenta l'osservanza dei doveri e dei principi etici che una persona deve seguire per vivere una vita giusta e virtuosa. Natura o destino individuale: In tradizioni come lo yoga e il buddismo, Dharma può indicare il percorso personale o il compito di una persona in questa vita, la propria vocazione o il proprio scopo. Insegnamento e realtà: Nel Buddismo, Dharma si riferisce anche all'insegnamento del Buddha, la via che conduce al "superamento" della sofferenza, e può anche significare "realtà" o "l'insieme dei fenomeni condizionati", come spiegato dalla Conferenza Episcopale Italiana. Kaya - In ambito tibetano, " Kāya" (o kaya) è un termine che significa "corpo" o manifestazione (in sanscrito), ed è centrale nella dottrina buddhista, specialmente quella tibetana, per descrivere i diversi "corpi" del Buddha o le modalità della sua manifestazione, come ad esempio nel concetto di Trikāya (i tre corpi). Corpo Fisico e Spirituale: Nella dottrina buddhista, si parla dei tre Kāya o Trikāya:
“Kaya” è una parola sanscrita che significa “corpo” nel senso di molte qualità raggruppate insieme come unità. Kaya qui si riferisce alla capacità di incarnare la gentilezza amorevole, la compassione, la saggezza e i mezzi abili che appaiono nel mondo per aiutare gli esseri senzienti. "Om Mani Padme Hum") è un mantra buddista tibetano che, in modo generale, significa "Gioiello del Loto!" e invoca la compassione e la saggezza. Le sillabe rappresentano: Om (corpo, parola e mente impuri che si purificano), Mani (gioiello, la compassione e l'intenzione di purificarsi), Padme (loto, la saggezza) e Hum (l'unione indivisibile di metodo e saggezza, la realizzazione di ogni qualità del Buddha). Significato per sillaba Om: Simboleggia il corpo, la parola e la mente impuri, che possono essere trasformati in quelli puri di un Buddha. Mani: Significa "gioiello" e simboleggia la compassione, l'amore incondizionato e l'intenzione di raggiungere l'illuminazione. Padme: Significa "loto", simbolo di saggezza che cresce nel fango senza macchiarsi. Hum: Rappresenta l'indivisibilità del metodo (compassione) e della saggezza, e l'unione delle qualità di un Buddha. Scopo del mantra Purificazione: Aiuta a purificare corpo, mente e spazio, trasformando le emozioni negative come avidità, gelosia e ira. Trasformazione: Invita a un cammino spirituale, invitando alla trasformazione delle difficoltà e delle sfide in saggezza, come il loto che sboccia dal fango. Compassione: È considerato il mantra della compassione universale, che amplifica la volontà di fare del bene e di connettersi con gli altri. Illuminazione: L'obiettivo finale è raggiungere l'illuminazione attraverso l'unione di saggezza e compassione. Samādhi - Nel buddismo tibetano, Samādhi (o Samadhi) significa "unione" o "fusione" e si riferisce a uno stato di profonda concentrazione e assorbimento nella meditazione. È lo stato in cui la mente del meditatore si fonde con l'oggetto della meditazione, portando a una sensazione di beatitudine, pace profonda e consapevolezza unificata, trascendendo l'ego e la percezione ordinaria di sé e del mondo. Unione e fusione: Il termine sanscrito samādhi deriva da sa ("insieme") e dalla radice dha ("mettere"), che significa letteralmente "mettere insieme" o "unire".
Unione: Trascendenza: Livelli e implicazioni Esistono diversi livelli di samādhi, che si raggiungono con una meditazione più profonda, portando a stati sempre più sottili di consapevolezza e tranquillità, come nel caso dei jhanas nel buddismo. In alcuni contesti, il raggiungimento di questo stato può essere così avanzato da permettere al praticante di rimanere cosciente del mondo esterno pur vivendo l'unione con l'assoluto (Jagrat Samadhi). I cinque Buddha nel buddismo tibetano, noti anche come Dhyani Buddha, sono Vairocana (bianco), Akshobhya (blu), Ratnasambhava (giallo), Amitabha (rosso) e Amoghasiddhi (verde). Essi sono emanazioni dell'Adi-Buddha e simboleggiano la trasformazione delle cinque afflizioni (ignoranza, rabbia, orgoglio, attaccamento e invidia) nelle cinque saggezze trascendentali. I cinque elementi tibetani corrispondono a terra, acqua, fuoco, vento e spazio, che sono considerati gli elementi fondamentali che costituiscono l'universo e il corpo umano. Questi elementi sono legati ai chakra, ai movimenti del corpo e alle funzioni organiche nella tradizione medica tibetana e nelle pratiche di autoguarigione.
I cinque elementi tibetani sono considerati i componenti fondamentali di tutti i fenomeni del corpo e dell'universo, e la loro interazione è alla base di discipline come la medicina, l'astrologia e la psicologia tibetana. Ciascuno ha un significato e delle associazioni specifiche, che si ritrovano nelle pratiche spirituali, come la meditazione e la visualizzazione.
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